L'ultima cena
Parole e Musica di Jacques Brel,
Io per l'ultima cena
nell'interpretazione di Duilio Del Prete
Voglio rivedere
I miei cani, i miei gatti
E la riva del mare.
Io per l'ultima cena
Voglio mi si propini
Tutta la cantilena
Di parenti e vicini
E voglio che si beva
Quel vino fatto d'uva,
Quel buon vino da messa
Da rallegrare un boia,
E voglio si divori
Dopo qualche sottana
La gallina fagiana
Che ruspava nell'aia.
Poi voglio esser portato
In cima alla collina
A vedere i miei boschi
Dormire un sonno accorto
E in segno di rivolta
Gettare pietre in cielo
Gridando “Dio è morto”
Per un'ultima volta.
Io per l'ultima cena
Voglio i miei agnelli,
Le vacche ed i miei polli,
Le oche e le mie mogli.
Io per l'ultima cena
Voglio quelle baccanti
Di cui fui donno e re
E mi furono amanti.
Quando avrò nella trippa
Di che affogare il mondo
Sbriciolerò la coppa
Per imporre silenzio
E urlare a squarciagola
Alla morte che avanza
Le canzonacce oscene
Che sturban le beghine.
Poi voglio esser portato
In cima alla collina
Là dove il cielo imbragia
E si adagia in pianura
E là, ancora in piedi,
Fiero di averli offesi,
Insulterò i borghesi
Per un'ultima volta.
Dopo l'ultima cena
Vadano tutti via,
A finire bisboccia
Fuori da casa mia!
Dopo l'ultima cena
Voglio restare solo,
In trono come un re
Che accolga le vestali.
In fumo brucerò
I resti di speranza,
I sogni non vissuti,
Le voci dell'infanzia,
Conserverò soltanto,
Per rivestirmi il cuore,
L'incanto di un roseto
E il nome di un amore.
Poi guarderò la cima
Della mia collina
Che danza e s'allontana
E infine svanirà
E nella mia natura
Immobile ed assorta
Lo so che avrò paura
Ma per l'ultima volta.